LIBERI DALL'EMERGENZA, AL SERVIZIO DEL FUTURO

 

Noi democratici, in previsione della campagna delle primarie del centrosinistra che dovrà delineare la nostra visione dell'Italia a partire dal 2013, proponiamo a tutti gli elettori, simpatizzanti e militanti del centrosinistra un progetto per cambiare l'Italia:


LIBERI DALL'EMERGENZA, AL SERVIZIO DEL FUTURO

 

Siamo partiti prendendo spunto dalla lettera di Sandro Gozi al Corriere della Sera che leggete cliccando >> Qui <<

 

Numerosi democratici, militanti di INSIEME per il PD, associazioni, rappresentanti categorie, società civile, hanno lavorato  per  produrre  un documento programmatico come contributo dei Democratici per il Futuro alla campagna per le primarie dl centrosinistra che noi riteniamo fondamentali per delineare una nuova classe dirigente e un programma forte di cambiamento costruito dal basso che possa farci vincere le elezioni del 2013 e cominciare una nuova era politica di cambiamento e sviluppo economico, culturale e sociale.

 

Leggete il documento 

>>QUI<<

Il documento è stato sottoscritto da numerosi elettori simpatizzanti e militanti del PD, molti dei quali hanno contribuito alla sua stesura, ed è   pubblicato in rete dove ha trovato l'adesione di numerosi democratici. 

Trovate l'evento Facebook con le firme in calce al documento e le adesioni in rete al seguente >>Link<<

 

In Islanda hanno scritto la Costituzione con la partecipazione di tutti i cittadini utilizzando la rete. Il lavoro della commissione costituzionale è stato infatti condiviso quasi in tempo reale attraverso Facebook, YouTube e altri Social Network così che ogni articolo della bozza potesse ricevere input e correzioni dal popolo della rete

Crediamo nella democrazia partecipativa e partendo da questo documento programmatico, chiediamo la partecipazione degli elettori e simpatizzanti  per arricchirlo di idee e per dettagliare le idee già contenute nel documento con un processo wiki e costruire così, con tutti Voi, 4 Manifesti programmatici : 

-Europa e Democrazia

-Sviluppo, Sostenibilità ed Energia

-Economia e Giustizia Sociale

-Diritti e Democrazia

 

Sotto trovate il preambolo tratto dal documento programmatico ed in ogni manifesto trovate, postate da INSIEME, idee estratte dal documento. E' possibile arricchire e dettagliate di proposte legislative le idee tratte dal documento o postare nuove idee che saranno poi arricchite  modificate da altri partecipanti.  nell'introduzione ad ogni manifesto trovi spiegazioni per dare contributo. 

 

Ricordati che per partecipare devi iscriverti a questo portale: il processo richiede pochi minuti e può' esser fatto utilizzando il tuo account FB o Twitter o google.

 

 

Preambolo ai quattro manifesti

L’Italia è il paese delle emergenze permanenti. Il luogo in cui i terremoti durano trent’anni e le ricostruzioni secoli. Purtroppo spesso la drammatizzazione dell’emergenza serve a coprire il vuoto di iniziativa politica.

Chi oggi ipotizza un governo di unità nazionale anche dopo il 2013 si arrende a una  pericolosa “dittatura dell'emergenza” e rinuncia in partenza a lottare per i suoi valori e le sue idee. Il voto politico deve chiudere la fase dei tecnici e ridare voce alle differenze, alla diversità di vedute, di opzioni, di scelte. Perché senza differenze non c'è democrazia.
Mentre i tecnici dell'attuale governo hanno concentrato l'attenzione sui numeri (in buona misura per contingente necessità), il PD ha il compito civile, prima che politico, di riportare l'attenzione sulle persone, rendendole protagoniste di un percorso di rinascita del paese.

Una rinascita che non può essere calata dall'alto: solo la passione e la fiducia dei cittadini sono in grado di dare all'Italia la spinta che serve ad uscire dal grigiore di questo presente; solo con una spinta dal basso, attraverso una nuova mobilitazione popolare, è possibile ridare colore a una generazione che vede buio il proprio futuro.
Le primarie rappresentano un vero strumento di protagonismo democratico dei cittadini.

Fare ciò che si annuncia è una delle richieste che gli italiani fanno alla politica. In un momento in cui l’assenza di trasparenza e di meritocrazia ha incrinato la fiducia dei cittadini anche nei confronti della partecipazione, le primarie per scegliere il candidato del campo progressista alla Presidenza del Consiglio sono quindi un indispensabile segno di serietà e coerenza che al PD non può mancare.

Primarie di coalizione aperte, a doppio turno. Le primarie sono il nostro marchio, l’opposto di quel modello personalistico e autoritario che Silvio Berlusconi ha incarnato in una tragica perfezione e che ha clamorosamente fallito. Primarie per avviare un progetto di paese, per candidare innanzitutto un programma. Primarie perché il PD si affermi come “partito dei cittadini”.
Con le primarie dovremo selezionare un leader, disegnare il perimetro di una coalizione composta da partiti ma, soprattutto, da personalità e soggetti impegnati nella società. Primarie aperte e a doppio turno per costruire un nuovo centrosinistra e per aprire alle istanze della società civile.
Primarie per rifondare il Partito Democratico – mai completamente liberatosi dai vizi dei partiti originari – per far nascere una forza di governo più matura e affidabile, capace di maturare definitivamente un bipolarismo di carattere europeo.


Ricambio e apertura. Quale reale segnale di rinnovamento, occorre rispettare la regola secondo cui dopo tre mandati parlamentari non si è ricandidabili; le eccezioni vengano concesse sulla base della funzione meritocratica e del ruolo che un dirigente svolge, anzichè sull'arbitrarietà aleatoria di numeri, percentuali, anni, mesi, giorni. Chi non è più candidabile per statuto deve saper ritrovare serenamente il suo posto nella società e mettere a servizio dei nuovi parlamentari il tesoro della sua esperienza.

Il tempo delle scelte. Tramonta l'epoca di una politica che giudica tutto importante, ma nulla davvero fondamentale; termina l'era dove si è ritenuto lecito distinguere tra competenza e merito politico. La qualità dell'offerta politica la fanno le proposte. Proposte sì concrete, però non vittime di un pragmatismo che muore all'oggi. Occorre rifuggire da promesse miopi, facilmente modulabili sulla base dell’umore del popolo ed incapaci di offrire soluzioni definitive e durature. Bisogna, dunque, decidere una scala di priorità e affermarla con coraggio e chiarezza sia in sede elettorale che in sede di governo.
Per lunghi anni partiti e leader politici hanno parlato alla pancia della gente; alcuni hanno invece provato a rivolgersi principalmente alla testa. Il PD deve saper parlare al cuore delle persone, oltre che alle loro intelligenze. Per farlo il PD deve essere il partito del futuro, del diverso, dell’altro, del piccolo, dell’ultimo e, infine, di tutti.
Il PD deve essere la dimora delle idee progressiste che non temono il futuro ma, anzi, accettano la sfida di ogni tempo.


Abbracciare il cambiamento. Non è il cambiamento che deve fare paura, quanto piuttosto il cambiamento indotto, obbligato da forze che sfuggono alla decisione politica, al controllo democratico e a cui siamo costretti a piegare il capo.
Ripercorriamo le definizioni date nel tempo alla politica per individuarne una dell'antichità classica, del democratico popolo ateniese: “la politica è l'atto che strappa dalle mani degli dei i destini degli uomini, riconsegnando loro la propria libertà”. Oggi “gli dei” potrebbero essere i cosiddetti mercati e la sfuggente finanza, e forse tanto altro ancora. Con la politica, e solo con la buona politica, potremo contribuire a fare dell'Italia un paese più libero e giusto.


Per contribuire ai quattro manifesti programmatici clicca sui links sotto:

 

-Europa e Democrazia

-Sviluppo, Sostenibilità ed Energia

-Economia e Giustizia Sociale

-Diritti e Democrazia

 

Al progetto wiki aderisce e partecipa:

-il circolo online del PD "Libertà è partecipazione "

-La community di cittadinanza attiva "Communitas 2002"

 

 

"E' fondamentale assumere la partecipazione attiva di tutti i cittadini in qualsiasi programma politico perche' la distanza tra le parole vuote dei membri di qualsiasi partito ormai e' diventata abissale e l'apporto costruttivo dei cittadini si e' reso sempre più' indispensabile. Aderire a qualsiasi progetto provenga dalla base potrebbe essere essenziale in questo momento delicatissimo per la storia politica del nostro Paese."

Stefano Volante

Presidente di Communitas2002

 

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