Il tempo trascorre e in tema di elezioni europee noi continuamo a trasmettere messaggi confusi e contraddittori nei confronti non solo dei militanti del partito ma degli elettori in senso lato, circa i nomi dei capilista, dei candidati, della nostra collocazione a livello europeo (PSE o affiliato?).
Per quale motivo si affronta l'argomento, con una modalità di coinvolgimento anche degli interessati alla candidatura al parlamento europeo (sia gli uscenti che i nuovi) che sia davvero democratica in quanto aperta al confronto diretto, che entri nel merito di contenuti e dei progammi elettoriali?
E' opportuno elaborare congiuntamente messaggi concreti, coesi e incisivi da lanciare sul territorio, per acquisire credibilità e fiducia nei confronti della collettività.
Francamente non si comprende quale sia la sede o il contesto giusto (i Circoli cittadini per un processo bottom up, ovvero le Segreterie regionali del PD, ovvero la Direzione nazionale del PD?) e chi siano i referenti e gli interlocutori in tal senso.
A chi competono i livelli di scelta e perchè non si attuano con tempismo e pragmatismo i criteri di selezione incentrati su competenza, responsabilità, innovazione, parità di genere, capacità di aggregazione, etc?
C'è una cortina di silenzio che avvolge questo momento importante, che a mio avviso paralizza anche le migliori intenzioni di chi, come me, da probabile candidata al PE, vorrebbe già essere in grado di pianificare una campagna dignitosa sulle 6 Regioni del Sud Italia, per incontrare e ascoltare i cittadini, per generare ancora la speranza che il connubio del tecnico-politico, ci consentirà di affrontare le sfide globali con maggiore consapevolezza, laddove la conoscenza diviene fattore strategico per la competitività.
Cinzia De Marzo - Staff esecutivo PD Puglia
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